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Pienza, un comune in provincia di Siena, in Val d’Orcia (Toscana), tra le città di Montepulciano e Montalcino, è la “pietra di paragone dell’urbanistica rinascimentale.”

Come arrivare?

in Auto

Da Nord
Percorrere l’autostrada del Sole A1 Firenze-Roma, uscire a Valdichiana/Bettolle, continuare per Torrita di Siena – Pienza e proseguire seguendo indicazioni per Pienza.

Da Sud
Percorrere l’autostrada del Sole A1 Roma-Firenze, uscire a Chiusi/Chianciano Terme, prendere la SS 146 per Chianciano Terme, Montepulciano, Pienza.

Da Siena
Percorrere la SS 2 Cassia fino a San Quirico d’Orcia, imboccare la SS 146 direzione Pienza.

in Treno

La stazione ferroviaria più vicina è quella di Chiusi – Chianciano Terme (30km) sulla linea Roma – Firenze e continuare in taxi da li.

in Autobus

Da Siena: Autolinee TRA.IN (www.trainspa.it)
Da Chiusi: Autolinee L.F.I. (www.lfi.it )

in Aereo

  • Aeroporto di Firenze (139 km circa)
  • Aeroporto di Roma Fiumicino (219 km circa)

Cosa Vedere a Pienza

Nel 1996, l’UNESCO ha dichiarato la città Patrimonio dell’Umanità, e nel 2004 l’intera valle, la Val d’Orcia, è stato inclusa nella lista dei paesaggi culturali Mondiali dell’UNESCO. Ecco solo alcune dei punti di interesse:

Palazzo Piccolomini

Degna di nota è la corte interna del palazzo.

La parte posteriore del palazzo, a est, è definita da loggia su tutti i tre piani che si affacciano su un giardino rinascimentale italiano recintato e una vista spettacolare sul paesaggio lontano della Val d’Orcia e del Monte Amiata.

Sotto questo giardino è presente una stalla a volta che poteva contenere fino a 100 cavalli.

Il Duomo (Cattedrale)

domina il centro della piazza, ha una facciata che è una delle prime progettate in maniera rinascimentale.

Sebbene la tripartizione è convenzionale, l’uso di pilastri e di colonne, in piedi collegati da archi, era nuovo per il tempo.

Il campanile, invece, ha un sapore germanico. Le opere d’arte nel duomo includono cinque pale d’altare di scuola senese.

Quercia delle Checche

È il primo monumento verde in Italia dal Ministero dell’Ambiente nel 2017 ma negli ultimi anni ha subito purtroppo una serie di eventi che le hanno provocato dei danni.

Il nome deriva dalla grande quantità di gazze che trovano riparo tra i suoi rami e porta con sé storia e racconti popolari che l’hanno accompagnata lungo i suoi 350 anni di vita. Alta quasi 20 metri, allunga le sue braccia per oltre 25 metri.